Un romanzo familiare dove presente e passato si intrecciano.
La prima parte è ambientata a Firenze, alla fine degli anni 50, i protagonisti sono Modesto e sua moglie Aurora, entrambi insegnanti ed entrambi hanno un’amante.
Si sono conosciuti in un giorno molto “importante” per la storia del nostro paese, il giorno in cui alle donne italiane è stata data la possibilità di votare per la prima volta.
La loro vita sembra apparentemente tranquilla, casa , lavoro, la solita routine quotidiana e uno scambio di frecciatine compone i loro dialoghi.
Fino al giorno in cui, Modesto riceve una lettera anonima che lo sconvolge, lo riporta indietro nel tempo, ad un passato che aveva sepolto come polvere sotto un tappeto.
Ma si può nascondere per sempre, un passato scomodo?
La seconda parte apre un passato che porta il lettore, alla fine degli anni 30 e anni 40 e introduce alcuni personaggi.
Guerino, giovane soldato, il padre e lo zio Nelson, un uomo cinico e dispotico e che avrà non poca influenza sulla crescita di Guerino cresciuto senza la mamma.
La seconda parte può essere considerata una sorte di ponte che ci permetterà di passare alla terza parte del romanzo, dove il ritmo narrativo è più veloce e la trama si infittisce di nuovi elementi, grazie alle pagine del diario di Aurora, elementi necessari per ricomporre un puzzle che contiene molti dubbi e interrogativi.
E’ una storia che richiede una certa attenzione per capire la psicologia e la complessità di ciascun personaggio, il passato “particolare” che si nasconde dietro una falsa normalità, non sempre si è dalla parte dei protagonisti per le loro scelte e azioni.
Il cerchio si chiude o forse no o forse resta tutto uguale.
“Forse la felicità è questo piccolo piccolissimo spazio che c’è tra provare e il capire di stare provando quella precisa cosa assieme a quella precisa persona, mai da soli“
Buona lettura
Ilaria Reviews Rose